Flash da studio professionali come sceglierli

Avere il controllo delle luci nell’esecuzione di uno scatto è di fondamentale importanza per non compromettere la qualità dell’immagine.

Tra gli strumenti maggiormente utilizzati dai fotografi professionisti c’è il flash da studio.

Si tratta di un dispositivo che riesce a gestire e ad adattare le luci nel modo in cui si preferisce e si ritiene più corretto per l’immagine.

In questo articolo vedremo insieme quali sono le caratteristiche da considerare per la scelta di un flash da studio ottimale fornendo una guida pratica per indirizzarsi tra le varie opzioni disponibili.

Come si usa un flash da studio?

Il flash da studio è stato creato per diffondere un fascio di luce ad alta intensità ma di breve durata utile ad illuminare il soggetto in maniera uniforme in quel veloce istante, quasi a congelarlo.

Per utilizzarlo bisogna avere dimestichezza con le impostazioni della fotocamera e ovviamente la gestione delle luci.

In genere il flash viene posizionato su un supporto e viene collegato alla fotocamera mediante un cavo di sincronizzazione oppure un trigger wireless.

Dato la forte intensità emessa come si può ammorbidire la luce del flash?

Tutti i parametri inerenti alla luce ovvero l’intensità, la direzione e la sua qualità possono essere messi a punto regolando la posizione del flash, l’angolo di inclinazione oppure utilizzando strumenti aggiuntivi come ombrelli, riflettori e softbox.

Quest’ultimo in particolare è tra i più utilizzati ed è un accessorio che diffonde la luce su una superficie ampia così da creare una sorgente luminosa maggiore rispetto al flash ma più morbida, con un risultato più avvolgente a livello di luci.

Che ISO usare con il flash?

L’ISO è la sensibilità del sensore della fotocamera alla luce.

Quando si utilizza il flash è quindi un parametro fondamentale da considerare.

Utilizzando un flash da studio è consigliabile mantenere un ISO abbastanza basso diciamo sui 100 o 200 così da ridurre rumore nelle immagini e mantenere una qualità alta.

In situazioni dove però si usufruisce di un riduttore di flash è possibile aumentare l’ISO così da compensare la perdita di luminosità.

Come esporre con il flash?

Per esporre correttamente con il flash è opportuno combinare una serie di fattori insieme ovvero la potenza del flash, la distanza con il soggetto, l’apertura del diaframma, il valore ISO e la velocità dell’otturatore.

Da tenere sotto controllo è la potenza del lampo: è consigliato iniziare con una potenza moderata e un’apertura del diaframma abbastanza ampia per bilanciare le due luci ovvero quella del flash e quella ambientale per poi regolare la potenza del flash e la distanza dal soggetto così da perfezionare l’esposizione.

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Flash da studio usati

Acquistare un flash da studio usato potrebbe essere una buona soluzione per i fotografi che vogliono dotarsi di una buona attrezzatura senza spendere cifre alte ma a patto che vengano prima considerate le caratteristiche del prodotto.

Per verificare che ci si trovi davanti ad uno strumento ancora valido è importante controllare che non ci siano problemi ai condensatori, al sistema di raffreddamento e ai collegamenti elettrici, e in seguito effettuare una  vera e propria prova per assicurarsi che tutte le funzionalità siano ancora operative.

Alcuni marchi, come ad esempio Godox, sono molto conosciuti per l’ottimo rapporto qualità-prezzo e non è difficile trovarli anche sul mercato dell’usato.

Luci continue per studio fotografico: sì o no?

Oltre al flash un ulteriore strumento di luce sono le luci continue. A differenza del flash donano una sorgente luminosa costante così da riuscire a vedere come la luce andrà a condizionare il soggetto e la scena. Questo meccanismo è molto utile nella produzione video e nella fotografia di prodotti dove c’è bisogno di un costante controllo delle luci.

I fotografi utilizzano le luci continue anche quando serve un flusso di lavoro più intuitivo senza dover stare a sincronizzare ogni volta il flash con la fotocamera.

Nonostante i pregi, le luci continue sono però meno potenti del flash e generano più calore il che le rende inadatte in ambienti poco ventilati o all’utilizzo per lunghi periodi di tempo.

Differenza tra flash e luce continua

Come già anticipato la principale differenza tra flash e luce continua è che il flash emette un lampo di luce breve ma molto intenso mentre la luce continua emette una luce costante.

Questo comporta diverse conseguenze: il flash congela il movimento e richiede un utilizzo appropriato e attento delle impostazioni della fotocamera, mentre la luce continua offre un controllo visivo istantaneo e una facile gestione dell’esposizione.

Il flash d’altro canto essendo più potente consente di scattare a bassi ISO con dei tempi di posa più rapidi mantenendo alta la nitidezza.

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