Quando da bambini le maestre ci imponevano di imparare le poesie a memoria, ci sembrava un esercizio inutile e faticoso, una sofferenza, quasi, ma, in realtà, l’esercizio mnemonico aiuta a migliorare le prestazioni della memoria e, addirittura, l’esercitazione costante sembra essere anche un utile strumento per scongiurare il pericolo di malattie come la demenza senile o altri disordini neurologici che incidono notevolmente sulle abilità mnemoniche.
Come muoverci nel mare magnum delle miracolose panacee che vengono proposte da siti più o meno attendibili? Intanto, stiamo alla larga da quanti propagandano le straordinarie proprietà di farmaci di ambigua composizione che potrebbero contenere sostanze estremamente nocive per la salute. Il ginseng è un buon integratore, ma non aspettatevi miracoli e, soprattutto, non assumetelo se soffrite di ipertensione, perché può avere qualche effetto collaterale. E, allora, scartata la strada dei farmaci che fare? Stimolare la plasticità dei neuroni, tenendo in esercizio il cervello e migliorando, di conseguenza, anche il quoziente intellettivo, che, attraverso una serie di esercizi mirati, può raggiungere punteggi di tutto rispetto.
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Memoria e QI
Esiste una correlazione tra capacità mnemoniche e QI? Sembrerebbero essere su fronti completamente contrapposti, in realtà non è così, infatti, proprio nel momento in cui archiviamo nella nostra memoria le informazioni acquisite stimoliamo al massimo l’attività cerebrale e mettiamo da parte delle risorse a cui potremo attingere per risolvere problemi di logica, effettuare connessioni e sviluppare, così, capacità di ragionamento e di creatività.
Memoria e ragionamento, dunque, non sono antagonisti, ma formidabili strumenti che consentono di incidere positivamente sul miglioramento di specifiche capacità cognitive e, di conseguenza, sulla qualità della vita, perché riuscire a migliorare il proprio QI è un traguardo raggiungibile e alla portata di tutti, decidete, quindi, come procedere, imparare una nuova lingua è sicuramente una buona idea, ma se non ne avete voglia, visitate i siti che vi propongono test di intelligenza online e risolveteli, scoprirete che, progressivamente, le vostre capacità miglioreranno e i tempi saranno ottimizzati.
Sono utili le attività motorie a rafforzare memoria e QI?
Per poter ottenere risultati significativi, il cervello deve essere stimolato, non attraverso esercizi ripetitivi e già fatti centinaia di volte, ma sottoponendosi a uno sforzo che costringa il cervello a impiegare tutte le risorse necessarie per risolvere quesiti di graduale complessità o per acuire le capacità di osservazione o di ascolto.
Per potenziare la memoria, possono essere validi i vecchi metodi cui accennavamo prima, imparare a memoria poesie, stralci di passi danteschi o sequenze di numeri e di parole. Non dimenticate di ripetere ad alta voce, perché è stato scientificamente dimostrato che in questo modo si fissano meglio i concetti. Alcuni imparano a memoria tutti i significati delle parole del vocabolario, impiegano molto tempo, certo, però in questo modo rafforzano le capacità della memoria e arricchiscono il loro vocabolario. Chiariamo che l’obiettivo non deve essere quello di contendere il primato a Pico della Mirandola, ma solo potenziare le capacità.
Non bisogna, inoltre, compiere l’errore di pensare che attività motoria o manuale non possa incidere sul miglioramento della memoria o del QI, infatti, le creazioni all’uncinetto o ai ferri stimolano la creatività , i complessi esercizi ginnici che lasciano a bocca aperta gli spettatori non migliorano solo la tonicità muscolare e la costituzione fisica, ma sortiscono un effetto benefico anche a livello cerebrale, perché la coordinazione dei movimenti richiede grande concentrazione e capacità di eseguire una serie di movimenti armonici e sequenziali. La famosa camminata a passo veloce che salutisti e medici consigliano come toccasana allunga-vita sembra avere effetti positivi anche sul cervello. Non stupitevi, anche gli antichi lo sapevano, come testimonia il vecchio adagio “mens sana in corpore sano”.
Esercizi a ogni età?
Sfatiamo i falsi miti, anche chi è anziano può trarre enormi benefici da un esercizio cognitivo, in questo caso, particolare importanza rivestono le tecnologie digitali che hanno determinato una vera e propria rivoluzione nella vita delle persone, costringendoli a reinventarsi la quotidianità a imparare come utilizzare determinati programmi per entrare nel mondo dei social e comunicare con amici e familiari distanti.
L’avvento di Internet ha reso possibile disporre di molte risorse per migliorare le loro abilità, come i siti online per migliorare il QI. Certamente, l’incremento del punteggio del QI non è una prerogativa che riguarda solo i giovani, ma diventa un traguardo appetibile anche per gli anziani, soprattutto perché esiste un legame innegabile tra aumento del QI e miglioramento delle facoltà intellettive.
I giovani non temono l’avanzare del tempo e poco si preoccupano di un eventuale futuro deterioramento delle abilità cognitive, tuttavia, un esercizio costante diretto all’aumento del QI può essere molto utile nell’ottimizzare i tempi di studio e nel migliorare l’elaborazione dei concetti appresi.
E che dire del sonno? Non fate l’errore di studiare troppo tempo, perdendo ore preziose di sonno, una mente fresca e riposata riesce a fare cose impossibili, riscattiamo, inoltre, anche il mitico pisolino o pennichella che dir si voglia. Bastano dieci minuti di “siesta” per fissare le informazioni immagazzinate nel nostro cervello. Rassicurante, vero? Non sentiamoci più in colpa per una pennichella strappata al ritmo frenetico di una quotidianità in continua corsa, un breve sonnellino è un rigenerante efficacissimo per le cellule cerebrali.