Bias: significato? Nel caso specifico di quello cognitivo, è un errore sistematico nel pensare che influisce sulle proprie scelte e sui propri giudizi.
Il concetto di bias cognitivo è stato proposto per la prima volta da Amos Tversky e Daniel Kahneman in un articolo del 1974 su Science. Da allora, i ricercatori hanno identificato e studiato numerosi tipi di bias cognitivi. Questi pregiudizi influenzano la percezione del mondo degli esseri umani, che può portarli a uno scarso processo decisionale.
Quali sono i bias cognitivi più frequenti?
La domanda a questo punto nasce spontanea: quali sono i bias cognitivi? Rispondere su due piedi è impossibile, poiché i bias cognitivi sono veramente tanti. Esempi di bias cognitivi sono quelli di azione, omissione e quello dell’ottimismo. Per ragioni di tempo e spazio, vediamo quali sono i bias più comuni:
- Bias di conferma: ogni persona ama chi è d’accordo con lui, mentre tende a evitare coloro che lo fanno sentire a disagio. Questa caratteristica viene definita dallo psicologo B.F. Skinner “dissonanza cognitiva”. In pratica, è un comportamento di preferenza che porta al bias di conferma, il quale è un atto che si riferisce soltanto alle prospettive che alimentano i punti di vista preesistenti di ogni persona.
- Bias di gruppo: questo bias è simile a quello di gruppo e induce le persone a sopravvalutare valore e capacità del gruppo a cui appartiene, a considerare che i successi raggiunti dal gruppo siano dovuti alla sua qualità, mentre si ha la tendenza a considerare i successi degli altri gruppi parte di un percorso che nulla ha a che vedere con le qualità dei singoli. Queste patologie di dissonanza cognitiva portano una persona a non capire il perché di una valutazione, non comprendendo le basi sulle quali si fonda la valutazione e notando l’eccessiva intransigenza di chi sta dall’altra parte.
- Bias della negatività: una persona indirizza troppa della sua attenzione verso elementi negativi, che essa stessa considera importanti. Questa distorsione cognitiva porta a dare maggiore peso agli errori. Di contro, i successi e le competenze acquisiti verranno poco considerate e la prestazione verrà valutata negativamente.
- Fallacia di Gabler: molto frequente, è un bias cognitivo che porta una persona a dare rilevanza agli eventi accaduti in passato, che influenzano inevitabilmente i giudizi attuali. Secondo la Fallacia di Gabler, chi in passato ha ricevuto un giudizio positivo, lo otterrà anche nel presente, nonostante le prestazioni attuali siano negative oppure in calo se paragonate a quelle passate.
Ma qual è il bias cognitivo più importante? È impossibile dirlo, perché ognuno ha un proprio ruolo, spesso dipendente ad altri bias.