Possedere oggetti artigianali e d’antiquariato è una passione che ha radici molto antiche. Già ai tempi dei romani la classe aristocratica era continuamente alla ricerca di sculture, statue e dipinti del periodo ellenico da esporre nelle proprie ville come simbolo del potere e status sociale.
Con il passare dei secoli, questa abitudine andò consolidandosi sempre più fino a che nel ‘700 cominciarono a nascere i primi negozi dedicati. Il grande interesse per il mondo orientale, così distante da quello occidentale per cultura e abitudine, si diffuse in tutta Europa e in Italia dove le famiglie nobili e borghesi erano solite acquistare mobili, dipinti e porcellana cinese antica provenienti dalle diverse aree del mondo conosciuto per poi esporre i cimeli nelle proprie dimore.
A partire dagli anni ‘90 del Novecento il mercato delle porcellana cinese è letteralmente esploso e il valore di questi antichi e bellissimi oggetti è cresciuto costantemente.
La tradizione della porcellana cinese
Un antico proverbio cinese recita che:”Nella casa di una famiglia felice, semplici stoviglie di ceramica risplendono più della giada”. Questo detto rispecchia la tradizione cinese di possedere porcellane antiche: possiamo tranquillamente affermare che è altamente improbabile trovare una sola casa in Cina in cui non sono presenti ceramiche o porcellane.
In parte questo è spiegabile con l’abitudine dei popoli cinesi di bere tè seguendo una ritualità affascinante e particolare, dove le tazzine cinesi antiche sono spesso tramandate di generazione in generazione e vengono custodite come dei veri e propri tesori di famiglia.
La storia della ceramica cinese ha attraversato numerose epoche e cambiamenti tecnici ed è per questa ragione che in commercio se ne trova un grande varietà.
Fino al ‘300, si era soliti scegliere solo due colori per le decorazioni: il bianco e il blu. Successivamente, con la dinastia dei Ming si inserisce l’abitudine di utilizzare cinque colori differenti per dipingere gli oggetti. La successiva dinastia dei Qing, instauratasi nel ‘600, porta avanti un’ulteriore innovazione con l’apparizione di una nuova tipologia cromatica di porcellana cinese, la famiglia verde.
La particolarità di questa famiglia di ceramiche vede una variazione nella scelta dei toni: scompare infatti il blu turchese, che viene sostituito da una nuova nuances, un blu tendente più al lavanda.
Ceramica cinese: il valore di mercato
Nonostante l’incessante passare del tempo, la porcellana cinese rimane una certezza nel mercato dell’antiquariato. Il suo valore è cresciuto costantemente a partire dalla fine del secolo scorso, anche grazie alle antiche origini di questa tradizione millenaria e ai curiosi simboli che spesso si trovano incisi.
Alcuni ritrovamenti sono stati fatti risalire all’epoca neolitica e paleolitica ma è a partire dall’VIII secolo che la produzione viene incentivata e le tecniche raffinate.
Ma come ogni esperto sa, il costo dell’oggetto non dipende esclusivamente dall’età del pezzo ma soprattutto dalla qualità. E sotto questo punto di vista si va sul sicuro con la porcellana cinese, i prezzi sono alti poichè la qualità è generalmente eccelsa e l’attenzione ai dettagli unica.